Archivio mostre temporaneee

ARCHIVIO MOSTRE TEMPORANEE AL MULINO


DONNE DI MONTAGNA - FEMENES DEL CADORE

Agosto 2022



Il titolo così articolato è già un programma pregno di contenuti, Un racconto lungo 110 foto.

A parlare sono i volti delle donne che hanno vissuto e che vivono la montagna. Donne eccezionali anche senza aver mai compiuto imprese. Volti che parlano e raccontano le fatiche del vivere in verticale. Ma pur nell’interpretazione di una vita di fatiche non rinunciano all’essere donne in tutti i sensi: nella grazia e nell’eleganza, nella cura dell’aspetto e nei sentimenti, nell’estro intelligente e nella capacità di gestire rapporti costruttivi dentro e fuori la famiglia.

La mostra offre la possibilità di addentrarsi in uno spaccato sociologico che obbliga ad una riflessione, che impone tanti perché e che raccoglie le risposte dagli scatti che immortalano atteggiamenti che raccontano costrizioni e scelte di vita sempre e comunque rappresentate con l’orgoglio femminile che molto spesso ha assunto i connotati del coraggio rivoluzionario all’interno di ambienti piccoli e chiusi di montagna.

Susanna Da Cortà, che ha curato l’originale rassegna, e le amiche e gli amici di Pozzale, che l’hanno sostenuta ed aiutata, realizzando questa mostra che è costata una lunga ricerca, uno studio minuzioso e un articolato coinvolgimento di tante persone, hanno fatto a tutti un regalo inestimabile fissando nella memoria uno scampolo di storia che assume un significato importante nell’antropologia di montagna e genera un’occasione unica per guardare con affetto al protagonismo femminile in un contesto non facile come quello della montagna. 



I RAGNI DELLE DOLOMITI

Agosto 2021



Una rassegna fotografica che racconta la storia del Gruppo Rocciatori Ragni di Pieve e del Cadore, le vie nuove aperte, i successi su tante pareti dolomitiche ma soprattutto la passione per la montagna che ha fatto dell’andar per monti la ragion d’essere di intere generazioni di alpinisti cadorini. 

La mostra è stata inaugurata domenica 1 agosto 2019 alle ore 17.

Le foto raccontano una storia che parte ufficialmente nel 1945 ma che affonda le radici in una tradizione alpinistica ben più antica fatta di momenti di grande alpinismo, gesti atletici, autentiche imprese in ambienti severi, ostili, difficili.

I primi scatti ritraggono donne intrepide che scalavano alla pari di uomini che hanno consolidato la pratica alpinistica cadorina. In orgogliosa evidenza ci sono le foto delle Guide alpine e quelle dei momenti che precedono e quelle scattate dopo alcune autentiche imprese come quella del 3 agosto 1947 quando i Ragni De Polo e Cortellazzo aprono una via tutta di 5° e 6° sulla parete est della Torre dei Sabbioni. Una via durissima sulla quale avevano fallito in tanti.

Lo stesso giorno un altro Ragno, Gemolo Cimetta, detto Cif, cade sul Campanile Dimai. E’ la storia vera dell’alpinismo fatta di gioie e dolori che costellano la lunga esperienza del gruppo. Le immagini delle moltissime scalate sulle Marmarole, sugli Spalti di Toro e sulle vette che incorniciano Cortina d’Ampezzo sono accomunate dai volti gioiosi, contenti ed euforici dei protagonisti. E’ proprio questo uno degli aspetti che colpiscono e generano simpatia dell’intera mostra: l’entusiasmo dell’andare in montagna e l’orgoglio del far parte del Gruppo Rocciatori Ragni. Sentimenti nobili che hanno ispirato anche la giuria nell’insignire il Gruppo del Pelmo d’Oro edizione 2004 con questa motivazione: “Singolare e duraturo esempio di autentica passione per la montagna in generale e per le Dolomiti del Cadore in particolare. Testimone di solida e sincera amicizia e di generoso spirito di solidarietà alpina.”

Una rassegna fotografica che racconta la storia del Gruppo Rocciatori Ragni di Pieve e del Cadore, le vie nuove aperte, i successi su tante pareti dolomitiche ma soprattutto la passione per la montagna che ha fatto dell’andar per monti la ragion d’essere di intere generazioni di alpinisti cadorini. 



GENTE DI POZZALE - ALBUM DI PAESE

Agosto 2020




Quando mesi fa la Regola di Pozzale e alcuni volontari hanno lanciato l’invito ai pozzalini a collaborare per una mostra sulla gente di Pozzale, che fosse complementare a quella allestita sui muri delle case intitolata Gente di montagna, la reazione è stata di progressivo entusiasmo e partecipazione. A pochi giorni dall’inaugurazione dell’esposizione, l’invio di fotografie non si era ancora del tutto interrotto.

Guardando tutte le fotografie assieme, al di là delle motivazioni soggettive che hanno guidato la scelta di chi le ha messe a disposizione, queste restituiscono un frammento di storia vissuta che assume un respiro corale, suscita emozioni, evoca ricordi e nel contempo pone domande, per chi le vuol cogliere, anche sul presente.

Le fotografie sono un documento importante e una fonte ineludibile per la ricerca storica contemporanea; la loro analisi fornisce informazioni e suggerisce chiavi di lettura. Le immagini esposte in questa mostra sembrano essere state scelte soprattutto per ricordare le persone, i volti e i corpi di chi è stato parte, o lo è ancora, di quel frammento di storia. Sono anzitutto testimonianza, ricordo ed espressione di affetto. La raccolta delle immagini e le fotografie stesse hanno messo in moto gli abitanti; li hanno fatti incontrare, discutere, confrontarsi e aiutati a farsi comunità.


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